Dopo le terribili notizie dell’omicidio di due giovani madri, di 20 e 31 anni, da parte, presumibilmente, dei rispettivi compagni e padri, quale voce si può alzare da una Associazione come la nostra che da 30 anni cerca di prevenire che accadano drammi del genere?
In questi casi, poi, i segnali che potevano far prevedere tali comportamenti, c’erano tutti, ed anche le denunce presentate più volte. Dal nostro osservatorio e dalla nostra esperienza, possiamo solo dire che qualcosa di più poteva essere fatto, e qualche iniziativa di prevenzione poteva essere presa, in particolare dalle Istituzioni, dopo l’accoglimento delle denunce.
Sostanzialmente, comunque, le leggi finora approvate su questo tipo di reato, non appaiono sufficienti a tutelare l’incolumità delle donne in situazioni di forte conflittualità. Noi riteniamo che una forte sinergia tra pubblico e associazioni di volontariato, che si occupano di queste tematiche, potrebbe essere un deterrente e ridurre la frequenza di queste tragedie.
Non è mai stato previsto dal Legislatore un serio percorso di recupero per gli autori delle prime avvisaglie di violenze segnalate o denunciate. Questo servirebbe prima di tutto per una prevenzione efficace ed incisiva, ed in secondo luogo, per studiare le cause di questi comportamenti, e poter intervenire quindi fin dalla comparsa dei primi segnali.
Potremmo azzardare che, pur nei limiti della nostra attività non istituzionale, ogni nostro intervento è stato diretto in tal senso, riuscendo ad evitare, spesso, la reiterazione del comportamento violento, anche sostenendo la vittima lungo tutto il percorso.
Questo vuole essere un appello per tutte le donne che subiscono violenze in conseguenza di separazioni o di crisi di coppia, perché cerchino subito aiuto anche contattando Associazioni come la nostra.