Lettera aperta ad un amico…
Caro Mario,
sono convinta che tu da lassù leggerai queste righe, che non vogliono essere una commemorazione, ma un fluido di emozioni da restituirti. Di solito mi hai sempre avvertito di eventuali ritardi, ma mercoledì 22 dicembre non ho ricevuto alcuna telefonata: alle 21:30 ho visto entrare in Associazione le tue partner di turno, stravolte, piangenti, ma ho pensato a qualche incidente d’auto: poi frasi mozze e concitate “devo darle una terribile e brutta notizia”, ma ancora non capivo.